Oliviero Mogno

MISCELLANEA
LETTERE

NELLA BOCCA DEL LEONE




 



   Illustrissimo Signore,
   Per affrontare il drago della frode e dell'ignominia occorre indubbiamente molto coraggio, ma credo che il coraggio non basti: ci vuole anche un focoso destriero, una lucente armatura e una lancia acuminata, come quelli dell'iconografia di S. Giorgio.
Lei possiede tutte queste cose, a me invece mancano tutte, o quasi tutte, sicché non potrei presentarmi sull'arena, così inerme e ignudo, solo per farmi sbranare dai leoni come un martire cristiano. Nella «bocca del leone» posso invece gettare, così come avrebbe fatto un cittadino della Serenissima, questa denuncia anonima. Chissà che a qualcosa serva.
   Ogni giorno, si può dire, apprendiamo dai giornali e dalla televisione che il benemerito Corpo della Guardia di Finanza è riuscito, dopo inseguimenti perigliosi e non sempre incruenti, a sequestrare ai contrabbandieri un autocarro o un battello carico di sigarette. Si parla, ogni volta, di 5, di 10 e perfino di 15 o 20 tonnellate di merce. Orbene, mettiamo pure che la media giornaliera sia di sole 6 tonnellate: ciò equivarrebbe a oltre 2000 tonnellate all'anno e, poiché una tonnellata corrisponde a un milione di sigarette, vorrebbe dire che ogni anno vengono in media sequestrati due miliardi di sigarette o, se più Le piace, 100 milioni di pacchetti da 20 sigarette ciascuno, per un valore (qui in Italia) di circa 45 miliardi di lire.
   Ma dove vadano a finire questi 100 milioni di pacchetti nessuno lo sa. A me, comunque, risulta che non vengono distrutti né distribuiti alle forze armate o ad altre comunità (il che è facilmente controllabile perché le sigarette di contrabbando non portano impressa sulla cartina la scritta Monital). E allora? Qualcuno mormora, ma osa appena mormorarlo sommessamente per paura d'essere incriminato per vilipendio, che vengono reimmessi nel giro del contrabbando al minuto a opera e a profitto personale degli stessi tutori delle leggi erariali. Ora io non so se il sospetto sia fondato, ma debbo ammettere che esso offre l'unica spiegazione plausibile, il che, già di per se stesso, mi sembra abbastanza grave.

Anonimo Veneziano

 

   Non risulta chi sia il destinatario della lettera, spedita da Trieste il 25 settembre 1972.